La storia, il percorso e la rivincita

Tutto ha inizio il 26 ottobre del 2017, quando Letizia viene strattonata sul pullman della scuola. Una brutta caduta, ed inizia il suo lungo percorso. “La parte destra del mio corpo era paralizzata, ho dovuto affrontare diversi deficit neurologici, fra cui anche la perdita della vista dall’occhio destro, e gli organi interni hanno subito delle lesioni.Quando sono uscita dall’ospedale su una sedia a rotelle: ho provato una sensazione stranissima, credevo che ci sarei morta su quella sedia, perché quella non era la mia vita”.
Nel 2019 si accende una speranza: essere curata in un centro d’avanguardia negli Stati Uniti. I costi per l’operazione però sono proibitivi, e i risultati non sono certi: le possibilità di successo sono solo il 3%.
Per dare speranza a Letizia, interviene l’abbraccio spontaneo e sincero dell’intera Valle Brembana, che ha dato vita ad una incredibile catena di solidarietà al grido di #nonsimollauncactus, legata a doppio filo all’Associazione “Sulle Ali di un Sogno Onlus” fondata da Letizia e dalla sua famiglia. Fortunatamente, l’intervento va a buon fine. Il duro lavoro di riabilitazione e neurostimolazione funzionale, consentono a Letizia di riappropriarsi, in parte, in mano la sua vita. Ora frequenta l’Università e con la sua associazione si è messa al servizio degli altri.